Sindrome dell’intestino irritabile

La patologia

Non esiste una definizione univoca delle cause che scatenano la Sindrome dell’Intestino Irritabile.

Diversi studi hanno tuttavia evidenziato che i pazienti affetti da questa patologia sono accomunati da una sensibilità maggiore legata all’intestino e al colon, subendo in maniera più marcata gli effetti negativi legati allo stress o all’assunzione di determinati cibi.

La conseguenza è un più difficoltoso assorbimento del cibo ingerito, in cui contrazioni più lente e irregolari danno luogo a fenomeni di diarrea, meteorismo e dolore.

Sintomi

I sintomi sono diversi e tendono a comparire intorno ai 35 anni, a seconda che siano associati o meno con la diarrea, diventando cronici con il passare dell’età. A ogni modo è possibile identificare una serie comune di sintomi:

  • Tumefazioni addominali
  • Dimagrimento
  • Sangue nelle feci
  • Anemia
  • Febbre
  • Recente insorgenza o variazione dei sintomi
  • Risveglio notturno causato dai disturbi

Consigli alimentari

Seguire un’alimentazione sana è la principale terapia per chi soffre della sindrome da intestino irritabile.

Meglio evitare o ridurre sensibilmente i cibi che alimentano l’infiammazione (alcolici, carni conservate, salumi, uova e latticini), optando per quegli alimenti che invece stimolano la corretta attività intestinale (per esempio pesce, patate, riso, frutta e verdure ricche di fibre digeribili).

E’ inoltre fondamentale ridurre drasticamente l’assunzione di caffè, sostituendolo con tisane digestive e calmanti come una semplice tazza di camomilla.

Le indicazioni di questo articolo hanno scopo ESCLUSIVAMENTE informativo e non intendono sostituire il parere di figure professionali come medico, nutrizionista o dietista, preparatore atletico.Le informazioni riportate non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente.